Hüzün - Istanbul la malinconica
Infinita e senza centro.
intrisa di tristezza (hüzün in turco), un fondo di malinconia condivisa accolto dagli abitanti come scelta e dovuto all'incapacità di crearsi una vera identità dopo il crollo dell'impero ottomano.
Gente, suoni, colori e soprattutto odori, é la memoria olfattiva a rimanere più impressa nei ricordi.
Dal pesce fritto nelle banchine del porto alle essenze intriganti del Mercato Egiziano delle spezie dove la profusione di fragranze non lascia tregua al pari delle urla dei venditori dietro i loro banchi coloratissimi:
zafferano turco, mix di baharat (spezie) ottomane, cumino, datteri, frutta secca e l’aroma intenso del buon caffè turco venduto sfuso
e riconoscibile a un miglio di distanza anche dalla lunga coda formata dagli avventori che per pochissime lire turche si guadagnano un chilo della bevanda più bevuta a Istanbul, insieme al tè.
Attendere il tramonto sul Ponte di Galata mentre i pescatori lanciano le loro canne e all’orizzonte la sagoma del Ponte sul Bosforo illuminato a neon ipnotizza lo sguardo,
sarà forse uno dei più blasonati rituali turistici ma, se di incantesimo si tratta, allora funziona.
“La vita non può essere così brutta – confessa Pamuk – comunque, uno alla fine può sempre farsi una passeggiata sul Bosforo”.
“Cercavo la tristezza nei riflessi dello Stretto del Bosforo e del Mar di Marmara, nel punto cruciale di due lembi di terra che si spartiscono una comune sorte in due continenti diversi:
l’Asia esaudisce ciò che l’Europa promette, l’esotismo di sapere come prenderti, Istanbul".