Maramures - Romania
Il Maramures tra contadini, carri e cavalli, chiese di legno e cimiteri allegri, il tempo sembra essersi fermato...
La zona montana del Maramures è situata nel nord ovest della Romania, in prossimità della frontiera con l’Ucraina.
E' l'angolo dimenticato della Romania. Una delle sue regioni più povere ed isolate, sulla quale il tempo si è riversato ad ondate, lasciando, nel ritirarsi, etnie diverse a condividere le valli abitabili. Ungheresi, Ucraini, Tedeschi, Rom e finanche Armeni si dividono le terre basse. Assieme ai Romeni naturalmente. Tutto il resto è montagna e foreste, lupi ed orsi. Più oltre c’è l’ Ucraina. Qui non ci sono industrie, l’ economia si basa sull’ agricoltura e sullo sfruttamento delle immense foreste che ricoprono i Carpazi. Fieno e legname, ecco i prodotti di questa terra.
La principale attrazione turistica è costituita dalle Chiese in legno, uniche al mondo, presenti in ogni villaggio del Maramures, che costituiscono l’espressione più viva della maestria artistica degli artisti locali. Le Chiese di legno del Maramures, edificate in epoche e stili diversi, testimoniano l’originale tradizione dell’architettura sacra in questa regione isolata fra i monti Carpazi e i monti Rodnei.
l motivo che portò allo sviluppo di questa tradizione fu il divieto imposto dalla corona d’Ungheria di costruire edifici sacri ortodossi in pietra in quei territori. Vennero perciò usati come materiali da costruzione il legno di quercia, di abete, di olmo e di faggio. Elementi caratteristici di queste costruzioni sono le strette navate, i tetti coperti di scandole e gli interni decorati con dipinti eseguiti sul legno che rappresentano per lo più scene tratte dall’Antico Testamento.
CIMITERO ALLEGRO DI SAPANTA
A soli quattro chilometri dal confine ucraino, sulla riva del Tisa, si trova il piccolo villaggio di Sapanta, che ospita il famoso “cimitero allegro”. Il cimitero è un vero e proprio museo a cielo aperto ed è conosciuto in tutto il continente per le croci in legno dipinte che adornano le sue tombe. Su ognuna di esse sono presenti: un dipinto che raffigura il defunto, impegnato a svolgere il suo lavoro ed un simpatico epitaffio che ricorda, spesso in tono scherzoso, le sue principali caratteristiche. Questa tradizione è iniziata nel 1935 grazie all’opera di uno scultore locale, Ioan Stan Patras, che ha scolpito e adornato queste croci fino al 1977 e prosegue grazie al suo apprendista Dumitru Pop, che continua a realizzare una decina di croci l’anno.
CIMITERO ALLEGRO
Situato sulle rive del fiume Tisza e dominato dalle cime dei Carpazi, Sapânta è un comune di circa 3500 abitanti, come molti altri comuni in Maramures, una contea nel nord della Romania. Questa zona è caratterizzata dall'attaccamento degli abitanti a queste terre, il loro forte spirito indipendente, il rigoroso rispetto dei costumi e delle tradizioni del luogo. I residenti di Săpânta rispettano piamente la religione ortodossa e le sue tradizioni. Ogni domenica, al servizio religioso, la gente indossa costumi tradizionali nazionali e dimentica per un po' di tempo le liti e le controversie del giorno prima.
A Săpânta, così come in quasi tutte le zone dei Carpazi, la foresta ha costituito la base delle attività economiche. Simbolo della perennità e dell'eternità, il legno è presente dappertutto. Fin dai tempi antichi, gli abitanti di queste zone lo usano ed evidenziano l'architettura rurale, creando una vasta gamma di motivi geometrici, floreali o rappresentazioni del Sole e della Luna.
Come è ben noto, il contadino rumeno non ha mai avuto paura della morte. Per lui, la croce rappresenta una sorta di porta d'ingresso verso il riposo eterno. Così, la morte non diventa un evento naturale, accettato come un dato del destino.
Il famoso cimitero di Săpânta si trova nel centro del comune, presso la chiesa parrocchiale ed ha otto cento monumenti di arte tradizionale, un vero e proprio complesso museale a cielo aperto.
Il cimitero costituisce l'opera di tutta una vita del famoso scultore, pittore e poeta popolare lon Stan Patras, continuata da Dumitru Pop, uno dei discepoli di Patras (Stan Gheorghe, detto Coltun). Le croci sono scolpite in legno di quercia, dipinte e versificate mediante incisione. Tutte le croci sono verniciate in un colore blu, che è un po' diverso dal blu di Voronet, chiamato blu di Săpânta. Ogni croce riporta l'incisione di un epitaffio scritto in versi brevi di doina (n.tr.: varietà di lirica del folklore rumeno a motivi d'amore o rimpianto). La maggior parte degli epitaffi sono brevi, ma ci sono alcuni il cui contenuto continua anche sulla parte posteriore della croce. I versi sono semplici, spontanei e scritti nel parlato di Maramures, ma sono pieni di spirito e di grazia. Ogni epitaffio contiene in qualche verso il nome e ciò che è stato essenziale nella vita colui che si trova sotto la croce.
Così, le definizioni di coloro del cimitero di Săpânta costituiscono una vera e propria cronaca della vita delle persone di questo comune, con le loro varie preoccupazioni, con i loro pensieri e sentimenti, con i loro stati d'animo ecc. Alcuni epitaffi hanno anche un certo tocco di umorismo, per questo motivo il cimitero di Săpânta è stato denominato il
"Cimitero Allegro". Dagli epitaffi sappiamo su drammi e su tragedie profonde, la definizione di uomini d'élite che provengono da Săpânta, riferimenti ai figli di Săpânta morti in guerre, ad altri perseguitati dall'oppressione ecc. In alcuni casi l'epitaffio è penetrante ed ha ruolo moralizzante, lo stesso loda o rimprovera, elogia o rimpiange caratteri o esistenze, virtù o vizi, combustioni eroiche o vigliaccherie scoraggianti, atteggiamenti profani o sfacciataggini. Il tocco di umorismo è minimo nel ricco tesoro di pensieri e sentimenti espressi mediante gli epitaffi e dipinti sui monumenti del cimitero di
Sapânta.
Questi pensieri e sentimenti sono profondi e dolorosi, e amari e puliti, teneri e seri,
dolorosi o confortanti, sobri e tristi.
L'elemento caratteristico non è allegro, ma quello che mette la vita prima della morte. Abbiamo qui l'idea che possiamo trovare anche nell'antichità romena. I rumeni, quando annunciavano la morte di qualcuno, non dicevano che lo stesso e morto, ma l'annuncio lo facevano mediante la parola "VIXIT = È vissuto!".
Sulla croce, sopra l'epitaffio è dipinto in colori vivi l'uomo in un momento importante della sua vita. Il volto dell'uomo è accompagnato da elementi dell'universo mioritic (n.tr.: aggettivo derivato da "Miorita", una creazione popolare rumena) in cui ha vissuto lo stesso: "pecore parlanti, stelle cadenti, che volando, soli sospirando, uomini al tramonto, alberi bruciando, montagne lampeggiando, uccelli illuminando, acqua ridendo, abeti annunciando". I dipinti sulle croci rappresentano uomini in movimento, nella pienezza della vita: a cavallo, lavorando nell'officina, intagliando nel legno, cantando, andando a scuola, andando con la falce e con i bovini, andando in guerra, ecc. Le donne sono rappresentate portando i bambini in braccio, ballando con gli uomini, filando dalla canocchia al fuso o con la filatrice, mentre cucinano il cibo, presenti alle feste ecc. Il pastore, l'agricoltore, il boscaiolo, il taglialegna e anche l'allievo sono vicini qui, per l'eternità, con l'operaia della filanda, la tessitrice, la casalinga, il droghiere, il falegname, il medico, il musicista e ... l'ubriacone. Il dittico di Săpânta, questo insieme di croci colorate in cui ogni morto racconta umilmente la propria esperienza con le sue gioie e sofferenze è riuscito a creare un'atmosfera serena e allegra, anche arguta, che sfida la morte e glorifica la vita.
Il cimitero di Săpânta è un tentativo di guardare la morte in un modo diverso dal solito. Qui la morte non è una tragedia, ma un passaggio oltre, o il punto d'incontro tra l'ampiezza della vita e l'istante dell'uscita dalla stessa. Anche se il cimitero Săpânta, come ogni altro cimitero, è un luogo dei morti, qui la morte non è sul primo piano, ma il tumulto della vita. Il cosiddetto Cimitero Allegro è una ricca monografia della vita della gente di qui.
Grazie al valore e all'unicità dello stesso nel mondo, migliaia di visitatori da tutto il paese e dai meridiani del globo terrestre vengono ad ammirare il famoso cimitero di Săpânta. Per la sua unicità nel mondo, il cimitero di Săpânta fa parte del Simposio dei Monumenti Funerari, che si è svolto negli Stati Uniti dell'America nel 1998 e si è classificato sul primo posto nell'Europa e sul secondo posto nel mondo dopo la Valle dei Re.
Un visitatore svizzero, Honore Bayard, aveva scritto nel libro delle impressioni del museo di Stan Patras: La vita è bella, molto bella! Però ecco, qui anche la morte sembra essere altresi bella e tutto quanto grazie a Lei, Maestro! La ringrazio per questo momento
IL PRETE IUSTIN LUTAI