Samuele Arcangioli per "Assassin's Creed Origins"
Assassin's Creed Origins
Dieci tra i migliori game artist italiani firmano l'esposizione 'AC GameArt', in collaborazione con Neoludica.
La social exhibition è frutto di un progetto sviluppato da Ubisoft e Neoludica Game Art Gallery ed è finalizzata a coinvolgere e promuovere i concept e game artist italiani, sviluppando un percorso artistico interattivo che possa vivere e diffondersi in rete. Opere di 10 autori esposte a Lucca Comics & Games, il festival internazionale di fumetto, cinema di animazione, illustrazione e gioco.
Dieci creazioni che compongono un percorso artistico con cui accompagnare i fan del videogioco attraverso le più innovative forme d'espressione. I dieci talenti che hanno reinterpretato Assassin's Creed Origins sono: Samuele Arcangioli, Claudia Gironi, Biancamaria Mori, Federico Vavalà, Francesco Delrio, Filippo Scaboro, Luca Baggio, Giacomo Giannella, Christian Scampini e Ivan Porrini.
A caratterizzare la social exhibition è la commistione di tecniche espressive differenti: ne è un esempio la tecnica mista su cartone con fusaggine, carbone e gesso con cui è stata realizzata l'opera di Samuele Arcangioli, legata al tema delle divinità egizie, sviluppate su una serie di bozzetti cartacei riguardanti le fusioni uomo-animale e un bozzetto su cartone in grande formato. Lo scopo è quello di ricreare il mito e le sue rappresentazioni, umane e bestiali: il gatto cosmico, Bastet, e il falcone di Horus prendono forma nelle dimensioni colossali degne di un’epopea.
Samuele Arcangioli è un pittore convinto che la figura, nell’arte, abbia ancora molto da dire, nell’insieme e nei particolari. In anni di studio e di passioni ha tracciato un percorso pieno di significati, di gran rispetto innovativo. In questa ricerca gli sguardi sono stati il riferimento più importante. Intuitivo sostenitore della più grandiosa idea espressa dall’uomo, quella dell’unità delle cose, di quello spirito in altre parole che è specchio d’ogni essere vivente, Samuele ha concentrato il suo lavoro sul ritratto, e le sue opere parlano da sole.
La particolarità del lavoro di Arcangioli è evidente fin dalla scelta del supporto, il legno recuperato dalle scatole di imballaggio, materiale caldo con una sua vita già scorsa. Su queste superfici l’olio e i carboni generano lo spazio e la profondità da cui emergono, attraverso inquadrature taglienti e ravvicinate, sguardi intensi e diretti.